Insieme hanno condiviso giorni piovosi, afosi, nevosi, nebbiosi come solo la Brianza sa regalare.
Quando lei si sentiva un po'giù di morale, Pilar la incoraggiava; e quando Pilar non se la sentiva di uscire, lei con la sua forza le ricordava che non bisogna mai abbattersi.
Entrambe sapevano che questo giorno sarebbe arrivato, presto o tardi, ed entrambe cercavano di non pensarci, e di vivere le ultime avventure insieme come fossero le prime.
Quando se n'è andata, la fatina non ha neppure avuto il tempo di salutarla: è tornata a casa, e lei non c'era più. Avrebbe voluto darle un ultimo abbraccio, ma forse è stato meglio così: gli addii e le smancerie non fanno pendant con Pilar.
E quando riemerge la malinconia dei bei giorni passati insieme, Pilar cerca di essere positiva: dopotutto, non è mica morta.
Cioè.
Magari sarà nelle mani di qualche ragazzino neopatentato che, per avere un bolide nuovo di zecca, farà di tutto per farsi tamponare all'uscita dalla discodisco.
O forse sarà la nuova amica di una badante africana profumata di cumino.
Una cosa è certa: anche se separate, non si faranno mettere i piedi in testa da nessuno.
Ciao, Tata.
sigh.
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2 commenti:
... anche tu soffri per gli stessi motivi miei?!?
aki, hai tutta la comprensione che una Pilar potrebbe dare.
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