giovedì 31 luglio 2008

Storia di un nonno e di un Quad


I vicini di casa di Pilar si rivelano essere fonti ineusaribili di aneddoti.
Questa è la niùs che ha fatto ridere la Francina...

Per la promozione (anche un po' sofferta) del giovane M., quindicenne timidone dai capelli rossi e dallo stomaco senza fondo, il suo papà ha pensato bene di accontentare la sua richiesta e di regalargli un motorino. Essendo LUI un tipico sborone di periferia, non poteva certo (?!) limitarsi a comprargli un motorino qualsiasi, perciò è tornato a casa con un quad.
Per chi non lo sapesse, i quad sono quei motoroni grandi come macchinette, col manubrio di una bici e veloci quanto un' apecar carico di angurie. Inutile dirlo, nella profonda Brianza simili corbellerie impazzano.
Sicchè, ecco il padre presentarsi tutto tronfio su 'sto trabiccolo nel cortile sottocasa, già dimentico delle 15 rate da pagare per il prossimo anno.
Il giovane M., timido com'è, ha fatto un giretto in cortile che già era paonazzo dalla vergogna.
Il padre, dopo aver fatto fuori mezzo serbatoio a sgasare e a cercare di fare inversione con due ruota per aria, ha deciso che era ora di far provare l'ebbrezza del quad al Nonno, che ha sempre usato il suo Scarabeo per tutte le commissioni della famiglia.
Quindi il Nonno sale su 'sto ammenicolo, fa andare un po'di gas in giro, e poi comincia il giro del cortile. Abituato com'è al suo scùterino, purtroppo il nonno confonde il pedale del freno con quello dell'accelaratore sicchè, puittosto che rallentare e girare il manubrio a sinistra, accellera considerevolmente... e sbammm!
Finisce contro al muro del cortile, con la moto col didietro per aria.

"Eh, in Nonno si è fatto un po' male... ha pestato la testa e un po'il piede, che gli usciva sangue. Poi siamo andati al prontosoccorso... e il nonno ha tenuto il ghiaccio per due giorni. Sulla crapa c'ha un bernoccolo e è ancora un po'rosso... e il piede lo usa, ma solo piano piano. Io lo aiuto, vado a raccogliere le uova delle galline. Eh, la moto è rotta, ma papà non può farla aggiustare. E adesso mio fratello va in giro sul motorino del suo amico." (tratto dal racconto di questa bambina, sorellina del giovane M.)

venerdì 25 luglio 2008

E la doccia fu.


Eh, ok.
E' tornata da una settimana trascorsa in Grecia e Pilar è appenappena abbronzata.
Grazie di averglielo rinfacciato ripetutamente.
Percarità, non vi sforzate di dirle "Oh, che bel colorito che hai preso!" oppure "Che bella carnagione! Si vede che sei stata OREEORE sotto il sole!".

Sicchè è andata a farsi una doccia solare.
Dato che non siamo Sguìzzeri (come direbbe la Loren) e qui non c'è mica il selfsèrvis (come provò Alittam), la Lady è entrata in un centro abbronzante. Per la prima volta in vita sua.
Dopo aver suscitato l'ilarità generale ("Cioè... in 26 anni non hai mai fatto una doccia solare?? Naaaah!!!"), le sconcertate sciurètte l'hanno accompagnata nello stanzino.
E già lì dentro, mentre le illustravano le straordinarie capacità abbronzanti di questi macchinari ultrainnovativi e supersicuri, le mancava l'aria.
Ma non poteva più tornare indietro.
E allora rimane in costume, si chiude nel camerino, fa un respirone, apre la porta ed entra nella capsula interspaziale.
Tuuuuuuu.
Ommarònn'.
Tutto quanto s'accende di un azzurro intensissimo.
Tuuuuuuu.
Si aziona una megaventola sopra di lei.

Oddio, sono così stretta.
Non ci pensare. Non ci pensare. Non ci pensare.
Oddio, sono stretta, devo tenere gli occhi chiusi e non so come girarmi.
Non ci pensare, percarità, non pensarci.
Porcoboia, cosa diavolo m'è venuto in mente. Che poi il pallore può anche essere portato elegantemente.
Respira. Calma. Calma.
Quanto manca? Ancora 8 minuti??? Oddio, muojo.
Mantieni la calma, cazzo. Pensa ad altro.


Ad un certo punto, se qualcuno fosse entrato in quella stanzetta claustrofobica, avrebbe visto una Lady che, aggrappata ai maniglioni sopra la sua crapa, la faccia rivolta al soffitto alla disperata ricerca di aria e con il sedere all'insù ("che sennò ti rimangono i segni bianchi", disse la sciurètta), emetteva profondi respiri come quelli che insegnano alle donne incinte.


Magari domani andrà al lago a prendere il sole...

giovedì 24 luglio 2008

Pilar, il mostriciattolo e la portafinestra


ciao... cosa fai?
perchè scrivi?

cosa scrivi?

uh, come sei velòòòòòcee!

adesso dove vai?
perchè vai in bagno?

anche io ho il bagno lì.
però ho la doccia, non la vasca.

che belli, quei pantaloni bianchi!

anche io li ho. però i miei sono più belli perchè hanno i fiori gialli e rosa
a me piace il giallo
però di più il rosa
perchè il rosa è da femmine
i maschi invece hanno l'azzurro

ma certe volte anche il verde, quello scuro e brutto
hai già mangiato?
che cosa?
io invece ho mangiato il tè al limone, un po'di pane...
poi le costine, le patate fritte e le zucchine
no anzi le zucchine no
solo una

adesso cosa fai?

posso aiutarti a bagnare le piante?

ma io sono fòòòòrte!!

guarda qua che muuuuscoli!

io tiro sù anche la mia mamma e mio fratello!
no, non insieme.

ah... allora posso guardarti?

perchè usi la mano di lì?

guarda che si deve usare l'altra mano, eh!

dai, prova a usare l'altra.... dai!!! daiiiii!! daiiii!!

ahahahah! ti sei bagnata!! lo sapevo!!!




Pilar dovrebbe ricordarsi che dalla portafinestra della cucina potrebbero insinuarsi strani mostri appiccicosi ed estremamente difficili da debellare.


Dlin dlòn
Per precauzione nei vostri confronti, si rende visibile l'aspetto del mostro appiccicoso.
Sia mai che lasciate aperta anche la vostra finestra...

martedì 22 luglio 2008

Post vanesio


Cielo, che meraviglia, le scarpe.
Quelle da donna, eh.
Chè quelle da maschio sono un po'tutte uguali.
Alte, basse, luccicanti, cangianti, colorate, nere, bianche, scoperte, coperte, allacciate, alla schiava, brillanti, col tacco alto, basso, medio, con la zeppa, col platò, col sughero, col legno, infradito, sandalati, coi ditini di fuori, con la punta a puntissima, con la punta tozza, o rotonda, o a metà.
Che figata.

Veniamo a lei.
Lei, che doveva per forza trovare Le Scarpe da Matrimonio.
Che per una Lady i matrimoni sono EVENTI. Quasi come il redcarpèt.
Vabbè, non esageriamo.
Però questo sarà il suo Primo Matrimonio, quindi sarà per forza un evento.

Dopo aver trovato un vestitino che, come disse il suo Stilnovista: "Non l'hai pagato un cazzo!! Non è giusto!!", le mancavano le scarpe.
Ha girato a vuoto per un mese.
Il piede fatato s'è infilato in calzature impensabili.
Poi le ha trovate.
Semplici.
Belle.
Dannatamente alte.
'orcoboia.
Adesso gira per casa in canottiera, calzoncini del pigiama e scarpe col tacco.
Così, come allenamento.


Detto questo, passiamo alla vera notizia.
A fine mese Pilar e la Rude Faunista s'incontreranno (di nuovo!) su quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti...!!
CARRAMBA!!

lunedì 21 luglio 2008

The terminal


Aeroporto di Malpensa, ore 8,30.
Una Pilar con un valigino modesto e uno zaino abnorme e un Orco semiaddormentato con una mega valigia (perchè riempita della roba della sua Lady) si avvicinano al bancone dell'area gruppi.
All'ora di pranzo saranno a Kos, in un albergo fichissimo, con bracciale Ultraòlinclusìv al polso.
Al bancone del turoperetor non c'è coda.
Nessuno che parte con loro? Possibile?

Pensiero di Pilar: Fiiiico! Non c'è nessuno! Niente coda!!
Pensiero dell'Orco che vede nero: mappòrc'! lo sapevo! che cazzo è successo, adesso?!

Buongiorno, ragazzi! Pronti per partire? Sì?! Bèh, ho una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che L'AEREO E' QUI. C'E'. Quella cattiva è che... ecco... l'equipaggio non può partire subito, perchè si è verificata una serie di ritardi. Partirete alle 18.

Gulp!

Però non vi preoccupate, perchè vi diamo un buono, così vi prendete un paio di panini e una bibita.

Ah, bè, allora...!

mercoledì 9 luglio 2008

Habemus vacanza!


Dopo settimane di inutile attesa...
dopo tre ore (tre!) trascorse a spaccare le balle alla ragazza dell'agenzia...
dopo aver asciugato l'anima a tutti i tùroperetor della città di Lecco...

Pilar ha ottenuto la vacanza che voleva, dove voleva, al prezzo che voleva.

Tiè.

Si parte sabato.
All'alba.
Sigh.

lunedì 7 luglio 2008

Uomini & donne



Pil: Papo, la verità fa male, ma la Tata ha qualche problema. Edesso è evidente. C'ha il didetro tutto frenato... sembra che la ruota sinistra sia bloccata! Non va nemmeno indietro, pà! Eppoi il freno a mano sta a metà: non si mette e non si toglie! E i fari sono puntati uno in alto e uno in basso, e pure di intensità diversa! E il finestrino di sinistra non scende più, mentre quello di destra non sale più. La marmitta traballa, papo! E lo specchietto di destra non si può regolare, guarda in giù! Acchesserve?! E se devi fare manovra per parcheggiare, è finita: il volante certe volte si blocca, cazzo!

Papo: il probblèma della tua macchina è la frizione. Se si blocca, ne succedono di tutticolori... Quindi, per sbloccarla bisogna dare dei calci sul pedale... così, vedi? Ecco, tra poco funziona. Tu continua a dare pedate.

Pil: ma papo, io non l'ho mai visto fare a nessuno... sei sicuro?


Papo: per forza, tu sei donna. Noi uomini facciamo così. Chetticredi, pure il tuo Mister farà così, anche sulla macchina nuova. Sono cose che succedono. Noi uomini non ve lo facciamo vedere perchè è un segreto, e perchè magari voi vi impressionate. Ma coi calci risolvi tutt'còs'!



Questa mattina, la Tata non s'è svegliata.
E'rimasta lì, nel parcheggio, dopo un poi'di "svuff" andati a vuoto.
Il meccanico ha solo detto: No comment. Vedrò di fare tutto il possibile. E' un'auto forte, questa Clio violetto... ma non è immortale. Cazzo.

Ha detto così.




(Nella foto, la figura più somigliante al Papo.)

sabato 5 luglio 2008

Io tatùi, tu tatusti, egli tatù...


Proprio oggi, dopo pranzo, il Fratellonzo s'è messo in testa di farsi un tatuaggio.
Sarà stato il sugo ai peperoni.
Sicchè i due fratelli si sono messi in macchina alle 3 del pomeriggio e sono entrati in quel negozietto che ad ogni apertura di porta vomita fuori personaggi tatuati, pirsingati, spettinati, rastati, crestati, anfibiati e borchiati.
Essendo una delle rare uscite fratello-sorella, Pilar non voleva essere troppo molesta, e s'è trattenuta parecchio prima di sparare la sua scarica di domande...
...ma che cosa ti vuoi tatuare? e dove? e gliel'hai detto alla mamma? ma quando invecchi cheffai?? e se poi ti annoi??
"Non lo so" ha risposto.
Ah bèh.

Allora si sono seduti sulla panchina del negozio, quella coi teschi sui cuscini, e hanno cominciato a far passare i raccoglitori precisamente catalogati: Tribali, Lettere, Angeli & Co., Indiani, Polinesiani, Gesù & Co.(viggiuro, c'era davvero scritto così)...
Nel frattempo, sono entrati: coppia di ragazzetti con mamma al seguito (per un tribale), puttanona volgarotta (una fata scintillante, decisamente demodè), ragazzone obeso (per rifinire un tatuaggio e farlo arrivare dalle spalle fino al didietro), ragazzetta modaiola (per una farfalla sul polpaccio), padre in crisi di mezza età (s'è tatuato le iniziali e le date di nascita dei suoi 2 figli, perchè "ho aspettato quarant'anni, o lo faccio ora o mai più!").

Notata l'evidente incertezza del fratello maggiore, Pilar sfodera le sue doti diplomatiche fintamente disinteressate, riuscendo dapprima a convincerlo che forse è meglio aspettare la fine dell'estate (" 'chè sennò non puoi abbronzarti come piace a te"); poi, con la delicatezza che la contraddistingue, lo ha persuaso a cercare qualcosa di più personale: "Cazzo, hai un macello di passioni, ne troverai pure una giusta per un tatuaggio!".

Sicchè, le opzioni sono:
1- una lucertola ("mi sembra giusto: con tutte quelle che hai fatto saltare coi petardi quando eravamo piccoli...!")
2- una scimmia (data l'evidente somiglianza...)

Pil: ma dove la vuoi fare 'sta macchia perenne?
Bro: sulla pancia (indicando poco sopra la crestina dell'osso iliaco)
Pil: ma quando diventi vecchio poi ti si affloscia tutta! Si deforma!
Bro: (con lo sguardo alla Braveheart) sarà uno stimolo per tenermi in forma sempre!


Sembra che i due siano a buon punto, no?

giovedì 3 luglio 2008

Felicitazioni


Un amico del Visir della Pilar è appena diventato papà di una bimba supercarina e superequosolidale. Sicchè la Lady e il suo compare hanno preparato un regalino per la nuova nata...

Pilar: ok, il regalo per la bimba è pronto... il pacchetto è fatto, il bigliettino è qui... ora trovo qualcosa di simpatico da scriverci sopra e siamo a posto
Il Visir: (orgoglioso e baldanzoso) CI HO GIA' PENSATO IO! DEVI SOLO FIRMARE!
Pilar: (col terrore negli occhi fatati) cos'hai fatto??? cos'hai scritto??
Il Visir: hey, non preoccuparti! sono stato su internet e ho cercato una frase per l'occasione!
Pilar: (un po'più sollevata) ah, bèh... Fa' vedere...

Felicitazioni per il lieto evento.

Pilar: FELICITAZIONI PER IL LIETO EVENTOOOH?? PUNTOOOOH??
Il Visir: eh, perchè? cosa c'è di sbagliato??
Pilar: (cercando di trattenersi) bèh, tanto per cominciare... è un biglietto per un tuo amico!
Il Visir: (sguardo annebbiato) eh.
Pilar: ... e quindi dovrebbe essere più informale... simpatico... magari spiritoso! Mancava solo che terminassi con "Buona continuazione, distinti saluti"...!
Il Visir: ah.
Ci pensa...
Riflette...
e alla fine ci arriva...
Il Visir: EH, MA IO LAVORO IN BANCA, NèH! NON LO SO MICA COME SI SCRIVONO I BIGLIETTINI!!
Pilar: tesorino carocaro... allora non prendere queste iniziative! Lascia fare a me, no? Dai, sù, non te la prendere... Non è una cosa irrimediabile... Adesso metto la mia firma... e sotto ci scrivo Mi dissocio da questo messaggio (anche se il senso è quello). Vedi? E' tutto a posto. Sù sù, non fare così.
Il Visir: Puàh! Sei proprio una maèèèstra...!

Citofonanze


Bèèèèèèp (citofono)

Fratellonzo: chi èèèèh?
- Hey, ciaoh! siamo i ragazzi ggiovani dell'oratoriòh!! siamo qui per le cose della pescah!!
Fratellonzo: no, non vogliamo niente, grazie
- Mannò, amicoh!! siamo una combriccola felice e gioviale che gira per il paese con un'allegra carriolah! è per ritirare le cose che a voi non servonoh, per raccogliere fondi per ajutare i poverellih!
Fratellonzo: cioè, io ti do lo stereo rotto e tu lo rivendi??
- Hahah! sei troppo simpah!! le cose che raccogliamo devono essere in buono statoh! è per far vincere qualcunoh!
Fratellonzo: cioè ti devo dare uno stereo nuovo?
- eh. se vuoih...
Fratellonzo: ma vai a cagà'!

Click.
(...)
Bèèèèèp

Fratellonzo: chi èèèèèh?
- Hey! ma guarda che basta darci dei giochi in scatola ben messih! o abiti usati ma bellih! o generi alimentari di prima necessitàh!
Fratellonzo: no, non abbiamo niente.
- ma, fratèlloh, aiutaci ad aiutareh!
Fratellonzo: mavvedi de annartene affan..., te e la tua carriola!
- sì, amicoh! ce l'ho la carriolah!!
Click.

mercoledì 2 luglio 2008

E adesso cheffaccio


Le maestre hanno 2 mesi buoni buoni di vacanza.
Le maestre vere.
Le Pilar-maestre hanno due mesi di disoccupazione.
Minimominimo.
Sicchè la Lady si ritrova sola (perchè tutti a questo mondo lavorano o studiano, tranne lei).
In Brianza.

S'annoia talmente tanto che ha steso una lista di cose da fare:

1- lavare la sacrosanta Tata, che dopo mesi di pioggia ha lo stesso odore dello spogliatoio del liceo.
2- portare la sacrosanta Tata dal meccanico, che da qualche settimana sembra frenata da qualcosa. Il Papo, naturalmente, la "guarisce" scalciando sul pedale della frizione,"come facciamo noi uomini", dice. Pilar preferirebbe evitare le pedate.
3- prendere il sole, dannazione, che dopo 3 giorni al mare la lady ha la stessa carnagione della bambina de "L'esorcista".
4- imparare a rispondere prontamente quando al supermercato sente gridare"ciao maèèèstra!"
5- prenotare una vacanza con partenza il 12 luglio, entro i 700 euros, in luogo assolato ma arieggiato, tranquillo ma con vita notturna, senza discoteche ma con qualcosa da fare, col mare bello ma anche con qualche luogo da visitare. Eh.
6- deforestare la propria stanza.
7- trovare una farmacia aperta.
8- andare a spaccare le balle ai conoscenti che lavorano in ufficio o che studiano in biblioteca
9- sistemare le collane e i bracciali autoprodotti e mai autoconclusi (perchè prima o poi in qualche modo bisogna pure chiuderle 'ste collane)
10- imparare ad usare UindousVista. Eccheccazzo.
11- Esaurire gli ingressi dell'abbonamento della piscina. Sennò doni spontaneamente 40 euri sonanti a quei nababbi fetenti.
12- comprare una bici. Sì, un rimpiazzo della cara vecchia Scassona, rapita una notte di novembre e mai più rilasciata.


Pilar è disoccupata da 3 giorni e non ha ancora fatto nulla di tuttociò.

(Foto bai Pilar. Model: La Scassona. Meicàp: Pilar)