giovedì 28 agosto 2008

Navighetor


Pilar ha convinto il suo Corazon Espinado a fare una gita a Grasse, cittadina francese dove è stato ambientato il film (prima il libro, sì, cari saputoni) Profumo, che le era piaciuto proprio tantotanto.
Avendo lasciato a casa il navigatore, al Bandolero non resta altro da fare che consegnare le sorti del viaggio nelle mani della Lady Navigatrice che, cartina alla mano, conduce il malcapitato fino al paesello.
Una volta arrivati a destinazione, parcheggiano e, macchina fotografica alla mano, s'incamminano alla scoperta delle vie in cui è stato ambientato il film.

Lord: questo castello ti dice quaclosa?
Pil: mmm... noh.
Lord: però non è male... mettiti lì che ti faccio una foto.

Lord: però è strano, eh: sulla guida c'è scritto che è una cittadella dove hanno sede molte case di profumi... però qui ci sono un sacco di parrucchieri...
Pil: ehggià. Strano! guarda, fai una foto laggiù, che mi piace quello scorcio!

Lord: e questa villa? sembra importante... non si vede nel film?
Pil: no. non mi pare proprio.
Lord: cia', va', mettiti in posa che almeno facciamo un po'di foto...

Lord: ecco, lo sapevo: qui non c'è niente di niente! sta' a vedere che il film lo hanno fatto a Cinecittà!
Pil: certo che è strano, sai... nel film sembrava che il paese fosse su un'altura, in mezzo ai campi... invece qui siamo in pianura... e poi, mi ricordo delle viuzze strette e ripide... ma qua ci sono strade normalissime... proviamo a cercare l'ufficio del turismo, va', che magari la zona antica non è questa...

...e i nostri amichetti passano proprio davanti all' Hotel de Ville (ossia il municipio) di... Mouans Sartoux!

Il Corazon gela con lo sguardo la delicata fanciulla.
Pil: o-ops!
Lord: MA SEI INCORREGGIBILE, SAI??!! EH, MA CAZZOOH! ADESSO DAMMI QUELLA CARTINA DEL MENGA, TORNIAMO ALLA MACCHINA, E NON RACCONTIAMO A NESSUNO DI QUESTA PILARATA*!!
Pil: ma... ma... ma scusa, daiiiih!



*Date le passate esperienze, dicesi PILARATE le cazzate combinate da Pilar.

mercoledì 27 agosto 2008

Risolleviamoci


Eh, cos'è 'sta storia che quando una va al mare di qua non ci passano neppure i soliti quattro scalcagnati?
Vabbè.
Risolleviamo le sorti di questo quantomaiinutile blog.
Raccontiamo che ha combinato la Pilar.

Ebbene, la Lady è stata a San Remo.
Cioè, lì ci bivaccava, poi era altrove.
Tipo: al mare con la Rude Faunista (cheppoi, tanto rude non è) e la sua compagna di cruciverba in bianco. Oppure sulla Cruasèt, a scoprire che Roman Polanski ha la manina grande come la sua. O in Rollerblade sul lungomare di Nizza, dopo aver perso qualche pezzo di costume tra le onde. Ma anche a Grasse, a scoprire che il film Profumo non è stato affatto girato lì (ma però fa niente, è bello lo stesso). Oppure al Casinò, a giocare 5 pezzentissimi euri, per il solo piacere di sentire due monetine (DUE!) tintinnare nel vassoio delle vincite. E a Villefranche, dove i bambini non fanno la pipì in mare NOOOOHH, non sta bene! Meglio farla sulla spiaggia, proprio dietro al tuo asciugamano.
E poi...
... e poi avreste potuto trovarla anche qui, martedì 26 agosto 2008, tra le 19:25 e le 23:40, mentre scopriva di essere praticamente l'unica in tutto lo stadio a saltare, ballare e cantare come una matta, in mezzo a una marea di francesi impettiti e ordinati come soldatini.
Tzèh!

giovedì 14 agosto 2008

Esilio estivo


Fratellonzo: ma dove devi andare?? in esilio??
Pilar: no, solo in vacanza.
Fratellonzo: dove?
Pilar: San Remo sarà il pièdatèrr, poi ci si sposta in Francia.
Fratellonzo: e lì che temperatura credi di trovare?? Ti sei portata felpe, la giacca, tre paia di scarpe da ginnastica, il pigiama pesante, tre paia di ginz, tre cinture, due cappelli...
Pilar: non si sa mai: una lady deve essere pronta ad affrontare anche le situazioni più estreme.
Fratellonzo: tre teli per il mare???
Pilar: uno è quello ufficiale, il secondo è quello di ricambio, il terzo è per la doccia.
Fratellonzo: dodici paia di calzini??
Pilar: uno al giorno, più due di scorta.
Fratellonzo: sette costumi da bagno???
Pilar: sì, per poter combinare il pezzodisopra con quellodisotto, così sembra che ho un costume diverso ogni giorno!
Fratellonzo: e in quello scatolone cosa c'è?
Pilar: derrate alimentari! Pane, biscotti, caffè, pasta, zucchero, sale grosso, sale fino, olio, origano, sugo...
Fratellonzo: temi che a San Remo non ci siano supermercati? ...e in quell'altro scatolone?
Pilar: lì c'è tutto per la pulizia: Cif, guanti di gomma, spugna, spugna per i piatti, detersivo, straccio per pavimenti...


A questo punto, non riuscendo più a sopportare di essere schiacciato da cotanta capacità di organizzazione, il Primogenito esclama:

Fratellonzo: 'caeva...! (...) Ma non riuscirai MAI a caricare tutto su quella macchinina...!


Adesso che il guanto di sfida è stato lanciato, la Lady non può certo tirarsi indietro: caricare tutto in macchina sarà l'ennesima dimostrazione della superiorità della fatina sulla disorganizzazione del maschio di casa.... Tzè!





(Quanto ci fate che domani pomeriggio l'auto si lascerà cadere rovinosamente a terra, sotto il peso del regale carico?)


martedì 12 agosto 2008

Feisbuc fever


Siccome che quando Pilar diceva di non essere iscritta a Feisbuc la prendevano per una pirlotta arretrata ("TUTTI sono su fèisbuc!!"), bèh, oggi ha ceduto.

Sì, non aveva proprio nulla di meglio da fare.

E' da mezz'ora che cerca di capirne l'utilità.

Potete chiarirle le idee, evitando gentilmente di prenderla per il...?

lunedì 11 agosto 2008

Saggia, la Rude, saggia


Supermercato, Torino, ore 18 circa.

Franci: ce la fai a portare 3 coppe Malù?
Pilar: certo che sì!

Franci: ma no, dai, dammene pure una...

Pilar: tzè! guarda come si fa...

...e la fatina riesce ad impilare tra le sue candide ed esperte mani una piramide fatta con una confezione di Grana, Coppa Malù 1, Coppa Malù 2 e, sopra queste ultime, la Coppa Malù 3.

Pilar: eheh... ghgh... VISTO?!
Franci (dubbiosa): sese. Cosa dici, prendiamo dell'affettato?

Pilar: (sporgendosi verso il bancone) vediamo quando scade...


...e dopo aver resistito ben 3 secondi tra le manine della Lady, la piramide cade.
Coppa Malù 3 si schianta a terra, perdendo il prezioso contenuto davanti ad una Francina che la guarda con commiserazione e ad una vecchietta che la guarda scuotendo la testa desolata.

Commento di Pilar: mi sono anche smerdata le scarpe!


Dlin dlòn
La Direzione ricorda alla sgarruppata Pilar che l'abilità di coordinazione non è di sua competenza.
Si consiglia di prenderne dolorosamente atto e di agire di conseguenza, seguendo i consigli delle esperte fauniste.

sabato 9 agosto 2008

ma...ma...è la Luciana!!


Premessa.
Quando Pilar cammina per la strada, non vede NESSUNO, neanche il Padreterno. Lei va dritta dritta dove deve andare, e intanto pensa a qualche scempiaggine delle sue. Sicchè, non v'incazzate se non vi saluta, perchè magari vi riconosce a scoppio ritardato.

Storiella.
Pilar era appena tornata da Torino (per la carrambata parte trì), scesa da un treno fredda come 'na salma, zaino sulle spalle, borsa a tracolla. Sguardo allucinato per aver trascorso le ultime due ore pressata in uno scompartimento zeppo di calabresi in reunion.
Attraversava la stazione centrale di Milano pensando: uff, son tornata in mezzo ai milanesotti: ecco quella con i piedi accartocciati nelle ballerine dorate... quello coi calzoncini e la felpa col cappuccio... il fesso che cerca di fare acrobazie sullo skate ma che finisce per spalmarsi sull'asfalto rovente... la Littizzetto...
...
...
la Litt...
...
...
LA LITTIZZETTOOOOHH?

Proprio lì, davanti a lei, camminava la sua eroina. Piccina picciò, occhiali da sole, vestito sciuèsciuè, rivista in mano, omone al fianco che le porta il valigino.
E quando mi ricapita più?!
Mentre la Lady cercava di decidere cosa fare (la saluto e basta? Le stringo la mano e le dico brava, bravissima, continua così? Mi faccio fare l'autografo?), la Luciana veniva avvicinata da alcuni fanz caciaroni.
E allora Pilar non voleva fare come loro. Non voleva essere confusa con gli ammiratori invadenti che magari chiedono l'autografo solo perchè è famosa e non perchè la ammirano per davvero.
Allora le ha sorriso.
Luciana l'ha guardata.
E basta.

Dev'esserle sembrata un'ebete.

domenica 3 agosto 2008

'tacci sua!


Ma sulle spiagge sono proprio indispensabili i venditori ambulanti??
Adesso non aizzatevi subito, cari anonimi che, non si sa perchè, avete smesso di commentare via mail e dovete dare i numeri pubblicamente.
Il motivo c'è, e vi viene spiegato.
Il fatto è che il Papo della Pilar quando sta in spiaggia, smania: non riesce a stare fermo, zitto, rilassato. Nono, lui deve interagire.
Attacca bottone con i vicini di ombrellone perchè sente che hanno l'accento di casa sua, con il ragazzino sordo/cieco/muto che ti lascia i gioppini sulla sdraio e poi se li viene a riprendere coi soldi (?), col bambino che fa i castelli di sabbia, con la sciura dei bomboloni E coi venditori ambulanti.
Chiacchiera oggi, chiacchiera domani, ecco che il leggendario braccino corto del papo inspiegabilmente s'avvicina al portafogli, sicchè presto o tardi ti arriva a casa con aggeggi quantomai improbabili.
Quest'anno è stata la volta della Racchetta Ammazzazanzare.
Trattasi di una racchetta, perlappunto, color verde fluorescente, con una retina (o come si chiama) particolare che, schiacciato l'apposito tasto, lancia una scarica elettrica in grado di fulminare le alette dei poveri insetti che si trovano a tiro, lasciandoli agonizzanti sul pavimento.
E poi tu li finisci.

Da una settimana, non hanno scampo:
- innocui moscerini (tanti, tantissimi)
- i polpacci di Pilar
- le dita della sorella
- il didietro della mamma.

Ogni tanto, miracolosamente, anche le mosche e le zanzare vengono acchiappate da tale strumento di tortura, e allora succede che la racchetta fa zz-zz-zzzz zzzwìììpp, e si sente odore di pollo bruciato.
Bene.
Adesso moltiplicate rumore e puzzetta per minimominimo centinaia di volte al giorno.
Moltiplicate le scosse ricevute (a vuoto).


Poi direte anche voi ... dannato venditore ambulante! 'tacci sua...!




Dlin dlon

La Direzione informa che tale (inutile) strumento di tortura è disponibile di ibèi.

venerdì 1 agosto 2008

Udite udite!


Se ancora non lo sapevate, anni fa Pilar si promise di imparare a mangiare una verdura o frutto finora schifato all'anno.
Una buona forchetta che si rispetti non può permettersi mica di odiare qualcosa.
A parte mandarini e arance, naturalmente.
Soprattutto riguardo la frutta, l'odio rasentava il ridicolo, dato che la fatina si cibava solo di mele, pere e banane.
Ma una vera cuoca che si rispetti non poteva mica limitarsi a mangiare tre frutti, cheddiamine.
Allora ha cominciato a mangiare l'anguria, poi i mirtilli, le fragole, il melone BIANCO (perchè l'arancione le fa irrimediabilmente schifo), le more, i lamponi...

Oggi la fatina ha mangiato la sua prima ALBICOCCA!!
YèèèèèèèHH!
Dopo averla sbranata sotto gli occhi attoniti della madre (26 anni per mangiare un'albicocca non sono mica bruscolini, eh!), la Lady ha così intelligentemente commentato il lieto evento:


"Sa di marmellata."


E dopo l'uomo sulla luna... la Pilar si mangia le albicocche! Frutti arancioni!!