domenica 7 dicembre 2008

E il gelo fu


Si dice che ad unacertaetà i difetti che per una vita sono stati sopportabili ai più, diventino insopportabili per tutti. Tipo: se sei uno che parla un sacco, a sessant'anni vieni colto da logorrea logorante, sicchè tutti quelli che ti conoscono ti evitano come fossi uno del Club degli Editori in piazza Duomo.
Ecco, al papo della Pilar è successo un po'così. Ma lui non è logorroico: semplicemente, è testardo.

E quindi la storia è questa.
A Natale di qualche anno fa, la zia non sapeva cosa regalare al Papo. Dopo avergli preso decine di palline da pingpong (tennistavolo, percaritàddivina), e altrettante decine di bottiglie di liquori di varia origine e natura, la zia entrò in un negozio di elettronica ed ebbe la sciagurata idea di comprargli un termometro fighissimo, di quelli che misurano la temperatura esterna e interna alla casa, che ti dice che ore sono e che ti avvisa con un bibbìp se c'è il pericolo di gelate.
Fu così che iniziò il delirio paterno.
Perchè quel fottutissimo bibbìp si sente giorno e notte, ad intervalli di trenta secondi, e se non schiacci un bottoncino inizia a sclerare e a farsi più insistente: bibibbìp!! bibibbìp!! bibibbìp!!
E il Papo, ritenendo di essere il più scaltro esperto elettronico dell'universomondo, da quattro anni a questa parte, ogni volta che sente quel rintocco, si preoccupa, la sua pressione arteriosa comincia a dare in escandescenze e le palpitazioni si elettrizzano: "Uh! che è?? uè, siamo a meno due! ME-NO DU-E! ohmmarònn'! mmò schiaccio qui ... e vediamo s esuona ancora!"
E il termometro, incurante della digitazione paterna, dopo 30 secondi ricomincia a bippare...
"Uè! F'tiènt'! chessuoni affare??*" e pigia.
--- bibibiìp! bibibìp! ---
"all'anem'i chi t'è mmuort'!**" e ripigia.
--- bibiìp! bibibìp! bibibbìp!! ---
"oh! strunz'!" --- bibbibibibìp!! bibibibbibibìp!! ---

E via così, non si finisce mai.
Vane si sono rivelate le battute sarcastiche dei figli, vane le lamentele della dolce consorte, vani gli smontaerimonta notturni (perchè quel COSO si sente pure se lo chiudi in un cassetto della cucina e chiudi la porta, dannazione!).
Il Capofamiglia, testardo come un mulo, si rifiuta di togliere quelle dannate batterie e/o di liberarsi dalla schiavitù di tale ammenicolo.

Bèh.
All'alba delle 5 di questa mattina Pilar, scendendo in cucina a rifornirsi d'acqua naturale (semighiacciata), ha trovato il capofamiglia in pigiama, seduto sullo sgabello regale, che con gli occhi a fessuretta smadonnava contro la scatoletta elettronica...

Pilar: papo, ma cheffai, non dormi??
Papo: mannaggiallui!
Pilar: papo, dai, levagli le pile e torna a dormire...
Papo: NU! è a meno due virgola cinque, adesso vedi che non suona più...

--- bibbìp! bibibìp! bibibìp!! ---

Papo: ma vvafangùl atte e a chi t'ha fatt'!

... e il gioco ricomincia...



* trad: hey, tu, fetente che nno sei altro, perchè ricominci a spaccare le balle?
** trad: alla faccia dei tuoi predecessori!

2 commenti:

Fede Zic ha detto...

Secondo me quel coso malefico sarebbe capace di suonare anche SENZA le batterie! :-D
Sicura che tua zia non l'abbia comprato nel negozietto di "Cose preziose"? Aahh, lo zio Steve King ne sa una più del diavolo!

PS: bella la traduzione "alla faccia dei tuoi predecessori"! :-D

Pilar ha detto...

effettivamente sembra posseduto...