martedì 12 giugno 2007

Ottantacinque.

Messaggio N°145
16-07-2006 - 11:57


Pilar sta seduta su un lurido sedile dell'Intercity Milano-Napoli. Non le dipace viaggiare in treno ma ogni anno, quando ripete questo tragitto per arrivare a Sperlonga, s'imbatte sempre in qualche spaccapalle patentato.
Quest'anno è stata la volta del Signor Ottantacinque.

Il Signor Ottantacinque entra nello scompartimento con due valigioni rigidi che non entrano nemmeno dalla porta dello scompartimento. Alza la voce, si fa aiutare da un ragazzo e riesce a portare il suo ambaradàn proprio sopra i piedi di Pilar. Niente scuse. Cominciamo male.
Il Signor Ottantacinque ha i capelli grigi mossi, una camicia simil-auaiana (sì, è scritto così, va bene?), pantaloni di lino e sandalo alla tedesca.
Il Signor Ottantacinque parla sempre ad alta voce con un marcato accento napoletano e inizia il comizio facendo domande personali alle fanciulle che stanno sedute nello scompartimento. Pilar comincia a rispondere solo per cortesia, certa di trovarsi in una delle solite Conversazioni Da Treno. Povera illusa.
... ... ...
Signor Ottantacinque - Ohcchebbèllesignorine! ammazz', che rròbb! Eh, se fossi ggiovane pur' io...
Signora Babbazza1 - Oh, non sarà mica così anziano!
Ottantacinque - Eh, inzòmm... intòvini quandi anni tèngo! Intòvini, intòvini...Intòvinate tutti!
Babbazza1 - 70?
Ottantacinque - No! Eheheh!
Babbazza2 - 72!
Ottantacinque - No! Sò cchiù vvecchio!
... ... ...
Si apre il Toto-Età. Come ogni peggiore indovinello, il Signore in questione insiste cercando di far indovinare le babbe che lo stanno a sentire. Checcazzorispondeteafare??
Pilar non raccoglie la scommessa. Ottantacinque le sta sulle balle. Urla. Tanto. Troppo. Ma lei è una Lady, e quindi si limita a sorridere cortesemente. Alla fine, per grazia divina, una sciura indovina la stramaledetta età. OTTANTACINQUE anni. Portati benissimo, alla facciazza di tutti. Sgrunt. I complimenti piovono sul signore che sorride glorificando la sua vita sana.
In Signor Ottantacinque intrattiene tutti fino a Bologna. Intanto Pilar legge.
A Bologna scendono delle Babbazze e ne salgono altre. La scena si ripete. Stesso dialogo, stesso indovinello. Il tono di voce si fa più concitato: delle ragazze gli danno troppa corda. Sgrunt.
A Firenze scendono altre Babbazze e ne salgono altre. Stessa scena, stesso indovinello, stesso dialogo. Pilar cerca di ascoltare l'Mp3, ma nelle orecchie quella voce copre ancora parzialmente la musica. Sgrunt.
A Roma, scendono altre persone e salgono altre sciure. Pilar non ce la fa più. Guarda in cagnesco il Signor Ottantacinque, cercando di fargli capire: "Se ripeti ancora la tiritera per sentirti dire che non dimostri l'età che hai, ti faccio male. Provaci, che poi ti faccio sentire tutti quei cazzosissimi ottantacinque anni..."
... ... ...
Ottantacinque - Ohcchebbèllasignora! Come si porta bbène, che bbèl portamènto! Si vete che ha cinguant'anni!
Signora - (imbarazzata)No, bhè...ne ho 65...
Ottantacinque - Oh! Come li porta bbène!! E intòvini quanti anni tèng' io!
... ... ...
Pilar non ce la fa.
Non resiste.
Sente il bisogno di salvare la malcapitata signora prima che cada nella rete malefica del Signor Ottantacinque...
Ottantacinque - Intòvini, intòvini...!!!
Pilar (ad alta voce) - HA OTTANTACINQUE ANNI.

Ora nello scompartimento c'è silenzio.
Si sono girati tutti verso Pilar. Chi ha cominciato il viaggio con lei, sorride soddisfatto: la pace è tornata.
Il signor Ottantacinque la guarda. Sembrerebbe un po'sorpreso.
Pilar rimette le cuffiette.
Ottantacinque appoggia la testa sul finestrino zozzo e guarda fuori.

Peace.

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