giovedì 14 giugno 2007

Pilar la Mutante.

Messaggio N°181
25-09-2006 - 18:53


Dovete sapere che un tempo Pilar era strasfigata. Ok, lo è ancora, ma un po' meno e soprattutto ora la prende con ironia.
Gli anni del liceo sono stati abbastanza difficili. Abbastanza, perchè un po'se ne fregava. Era stravergognosa, impacciatissima e spaventosamente imbranata. Indossava vestiti troppo grandi per lei perchè si sentiva sempre goffa e inadatta. Così finiva con l'esserlo davvero. Era incazzata con tutto l'albero genealogico perchè non aveva (ha) le gambe belle e gli occhi azzurri della mamma, perchè aveva il fisicaccio del papo e soprattutto perchè non aveva i capelli dritti e lisci, ma rastosi e perennemente attapirati; così metteva jeans sempre un po'larghi e bruttini, maglie troppo grandi e portava i capelli legati in una triste coda di cavallo. Aggiungete gli occhialini da secchiona ed eccola davanti a voi: l'esempio della sfigata per eccellenza.
In una scuola dove andava di moda essere fighetti/alternativi, si sentiva sempre fuori luogo. Quando tutti facevano la patente, lei andava in bicicletta. Quando tutti andavano in discoteca, lei andava da tutt'altra parte. Quando era il massimo avere i capelli lunghi lunghi, lei li ha rapati (che idee del cazzo, Pil...).
Oltretutto, abbassava sempre lo sguardo quando incrociava quello di un ragazzo; non si faceva le canne; non si metteva in mostra e non moriva dalla voglia di limonare col suo compagno pluriripetente.
Però era la stessa fatina, che mentre fa una cosa, ne pensa altre diecimila; che soffre di quella rara malattia detta Autoironiasarcastica, che ama la musica, il cinema e l'arte e che se le fai un solo sorriso diventi il suo migliore amico. Però così nessuno la notava o dava cenni di interessamento. Era esattamente la stessa, solo che non si accettava per com'era.
Poi...
Succede che Pil si dà una svegliata, se ne frega dei capelli, smette di infagottarsi in vestiti enormi e di sembrare quella che non potrà mai essere.
Scioglie i capelli e li lascia selvaggi. Indossa vestiti decenti. Cambia gli occhiali e a volte mette addirittura le lenti a contatto.
Rinasce.
E allora succede una cosa nuova. La notano. Ok, non è una strafigonza, ma è certamente meglio di prima.
E accade anche questo: incontra uno che frequentava il suo liceo, che ai tempi non la salutava nemmeno, ed ecco il dialogo...

lui: scusa...ma tu sei...no, non sei tu, scusa,scusami...
Pil: hai fatto la scuola VG... anche io...
lui: cazzo, ma sei davvero tu??
Pil: (sì, ma se mostrassi meno stupore faresti una figura meno barbina)
lui: oddio, non ci posso credere...
Pil: (la pianti?? chiudi la mascella che sembri un babbeo) madonna, ma è così strano?
lui: Ehffiga, come sei cambiata!!
Pil: (eccolo, lo stilnovista di turno) Hem... quanto stupore...
lui: ehccazzo!
Pil: (aridaje...) Vabè, mica son così diversa...
lui: ehnno!!

E via così.
Ora.
A quanto pare, il cambiamento è evidente. Ok, la fatina vi ringrazia.
Però dovete per forza fare quella faccia ingessata dallo stupore? Così quello che dovrebbe essere complimento si trasforma in una presa in giro.
Non è una cosa facile da spiegare, ma in questi casi la fatina non riesce ad essere emozionata o grata per l'apprezzamento dimostrato.
A volte s'incazza dentro e vorrebbe donare amorevolmente un paio di sberle al soggetto in questione. Altre volte s'incazza con se stessa: doveva proprio essere una sfigata coi controfiocchi...

Nessun commento: